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La radioattività naturale nei materiali da costruzione
La radioattività naturale ha gli stessi effetti negativi della radioattività artificiale. Eppure è presente dappertutto, anche negli esseri viventi. Quindi non è possibile non entrare in contatto con la radioattività naturale, ma è possibile limitarne l’influenza sulla nostra vita tenendola sotto controllo, evitando di restare in contatto o vicinanza per lunghi tempi con materiali e sostanze, che ne contengono parecchia.
Tutte le rocce contengono tracce di elementi radioattivi che, in alcuni casi sono più concentrati. La maggiore fonte di rischio da radiazioni naturali nelle rocce proviene dall’Uranio, Torio e Potassio (Potassio 40).
Questi sono elementi radioattivi detti “primordiali” in quanto si formano nelle stelle che, esplodendo, li spargono nello spazio. Rimangono quindi imprigionati nelle rocce al formarsi dei pianeti. L’Uranio ed il Torio, in particolare, non solo sono radioattivi, ma si tramutano in altri elementi radioattivi, come il Radon, di cui sono i progenitori.
I materiali più radioattivi
Quindi tutti i materiali da costruzione provenienti dalle rocce contengono questi radionuclidi, ma alcuni hanno un livello più elevato di radioattività (es. tufo vulcanico, basalto, peperino, granito, sabbie zirconifere) e sono utilizzati come materiali da costruzione o per prepararne alcuni tipi (es. piastrelle, mattoni). Detti materiali da costruzione quindi sono sia sorgenti di radiazione che produttori di Radon.
Per questo l’importazione e l’impiego dei materiali per l’edilizia in alcuni paesi, anche europei, prevede la loro certificazione. La certificazione avviene mediante la misura di Uranio Torio e Potassio 40 ed il calcolo di un parametro, che si chiama “indice di attività”.
Nella tabella è riportata la presenza di Uranio, Torio e Potassio 40 in alcuni campioni rocce utilizzate nell’edilizia. Nella colonna di destra è calcolato anche l’indice di attività.
Le nuove leggi
La direttiva europea 2013/59/Euratom impone a tutti gli stati membri di introdurre a breve limiti e controlli relativi ad alcuni materiali per la loro commercializzazione e messa in opera.
In particolare i materiali con più alta attività potranno essere utilizzati, ma con garanzie tali da ridurre efficacemente l’esposizione del pubblico.
Inoltre i nostri produttori sono già alle prese con questo tipo di verifiche per l’esportazione nei paesi che le richiedono.